Difesa personale, prevenzione del bullismo e sicurezza sociale
Il progetto prende la sua denominazione dal titolo di un seminario di studio svoltosi nel febbraio 2010 a Bellusco (MB) i cui atti portano appunto il titolo di “Difesa personale, prevenzione del bullismo e sicurezza sociale”, tematiche che possono essere riassunte anche con i termini “educazione alla sicurezza”. L’analisi degli atti del seminario (che si è svolto con il patrocinio della Regione Lombardia, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e del MIUR) e dei diversi progetti di difesa personale che nell’ultimo quinquennio si sono susseguiti in diversi Istituti Scolastici Statali (in particolare in alcune aree a rischio), hanno convinto il Preside dell’Istituto Alfred Nobel di Roma ad appoggiare il progetto di seguito esposto[1]. Il Progetto presentato è perfettamente coerente con quanto previsto dalla Legge 107 del 13/07/2015, Art. 1 comma 7, in particolare con riferimento a: 1. potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, 2. sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità 3. prevenzione del bullismo e di ogni forma di discriminazione di genere.
La scelta di inserire la difesa personale nei percorsi didattici deriva dal fatto che la scuola rappresenta un contesto ottimale per la prevenzione di situazioni di rischio per soggetti rientranti in fasce d’età critiche e verso le quali è legittimo nutrire una particolare sensibilità. Inoltre, la difesa personale rappresenta uno strumento interdisciplinare che coinvolge diverse discipline di insegnamento ed in particolare le scienze motorie ed il diritto.
Il progetto si prefigge di stimolare i giovani più restii alla attività motoria e di incanalare e guidare l’energia e i comportamenti dei ragazzi più esuberanti. Occorre precisare che il concetto di difesa personale secondo questo progetto deve essere inteso soprattutto come la capacità di essere attivi mettendo in condizione i ragazzi di reagire prontamente a qualsiasi tipo di aggressione, fisica e verbale, nella maniera appropriata entro i limiti consentiti dal vivere civile.
Il corso intende rafforzare, attraverso la presentazione di tecniche di difesa, il senso di autostima e la sicurezza in se stessi. Attraverso una migliore percezione del proprio corpo, gli alunni conosceranno modalità di difesa in un’ottica di educazione civica e di educazione alla legalità.
Comportarsi educatamente, con rispetto nei confronti degli altri, mantenendo la calma, significa essere in grado di evitare o di gestire senza danni situazioni di confronto verbale o di scontro fisico che possono capitare a chiunque, in qualsiasi momento. Affrontare queste situazioni nel modo sbagliato può causare problemi a livello di lesioni fisiche, rimorsi di coscienza, conseguenze legali, che possono compromettere per sempre la vita di una persona.
Il progetto consta di due fasi, la FASE 1 (realizzata in orario curricolare) e la FASE 2 (realizzata in orario extracurricolare). La FASE 1 viene svolta, come anticipato, in orario curricolare presso la sede scolastica nelle ore di educazione fisica con il coinvolgimento di un insegnante di diritto e di un insegnante di scienze motorie, si svolge in sei lezioni di 2 h rivolte a tutti gli studenti dell’Istituto distinti per gruppi ed è suddiviso fra teoria, tecnica, lavoro fisico, prove pratiche valutabili dal professore di scienze motorie di cui sopra e dall’esperto esterno a cui è affidato il corso di difesa personale. Nella parte teorica, oltre all’ambito giuridico di cui si parlerà tra breve, si insegna ai ragazzi a non rispondere alle provocazioni, per non trasformare situazioni di confronto verbale in scontro fisico che può portare a conseguenze gravissime e imprevedibili, dal quale non si uscirà mai vincitori.
Molto importante nel corso, la fase di sensibilizzazione dei ragazzi al problema della violenza sulle donne, ponendo l’accento sul fatto che le donne devono essere rispettate sempre, e che la violenza nei loro confronti non può e non deve mai avere alcun tipo di giustificazione.
Per ciò che riguarda le ragazze, viene dato risalto alle modalità di aggressione a scopo di violenza sessuale, e a come affrontare le situazioni di persecuzione o minacce (stalking) che si presentano quando si decide di interrompere un rapporto amoroso o sentimentale.
Il coinvolgimento dell’insegnante di diritto ed il suo intervento sarà incentrato sulle seguenti tematiche: 1. Il concetto di legittima difesa (Art. 52 C.P.); 2. Stato di necessità (Art.54 C.P.); 3. Eccesso colposo (Art. 55 C.P.); 4. Omicidio (Art. 575 C.P.); 5. Percosse (Art. 581 C.P.); 6. Lesioni personali (Art. 582 C.P.); 7. Rissa (Art. 588 C.P.); 8. Violenza sessuale (Art. 609 bis C.P.); 9. Violenza sessuale di gruppo (Art. 609 octies C.P.); 10. Violenza privata (Art. 610 C.P.); 11. Minaccia (Art. 612 C.P.); lo stalking (Art. 612 bis C.P.).
Un altro argomento molto importante che viene trattato nel progetto e al quale viene dato un particolare risalto è quello degli effetti dello stress psicofisico nel caso di un’aggressione e di come sia possibile con l’adeguata preparazione attenuarne al minimo i devastanti risultati.
Il rilascio di adrenalina, l’aumento del battito cardiaco, della pressione sistolica, l’alterazione della respirazione, la visione a tunnel, l’attenuazione dell’udito, l’aumento anomalo della forza, la capacità di non sentire il dolore, sono gli effetti che vengono descritti agli studenti, contestualizzati nelle situazioni di Difesa Personale, e che si possono provare anche durante un violento incendio, un improvviso terremoto, un incidente stradale, una grande paura o un trauma particolarmente forte.
Le lezioni sono tenute, in collaborazione con il docente di scienze motorie dell’Istituto dall’istruttore federale di Krav Maga Federico Robertazzi, allievo diretto di Gabi Noah ed istruttore dell’IKM di grado Expert 1, Krav Maga Security Instructor presso la IKM Combat Training Division, che fornisce addestramento di combattimento alle unità di polizia e alle forze militari, inoltre nel novembre 2014 partecipando all’ “Instructor Kids Course” a Barcellona sotto la formazione del master Gabi Noah si diploma istruttore per bambini.
Collaboreranno con Federico Robertazzi gli istruttori: Davide D’Angelo (G2), Stefano Mauriello (G2), Giuseppe Crispatzu (G2), Vladimiro Tenaglia (G2) e Luca Muccichini (G1).
La FASE 2, prevede la partecipazione ad un corso di difesa personale (krav maga) in orario extracurricolare per gli alunni che ne sentano la necessità o che ne abbiano il desiderio e prevede anche l’attivazione di un corso di difesa personale femminile. Tale corso, è rivolto a donne di qualunque età, prevede un allenamento fisico all’autodifesa integrato da una parte teorica relativa ai diversi aspetti del fenomeno della violenza e della possibilità di difendersi nei differenti contesti in cui si manifesta. L’intervento psicologico riguarda, da una parte, l’elaborazione delle emozioni suscitate dalla partecipazione al corso anche in relazione ad eventuali vissuti personali che l’attività può evocare, e dall’altra il riconoscimento e il potenziamento di un senso di autoefficacia personale che consenta di sentirsi in grado di fare fronte alle situazioni che minacciano la propria integrità.
Gli obiettivi sono principalmente quelli di fornire un’informazione chiara e precisa sulla violenza di genere in un’ottica di prevenzione e di modificazione culturale degli atteggiamenti relativi a tali tematiche.
[1] Fra le esperienze più significative sono state considerate quelle del Liceo Scientifico Carlo Donegani di Sondrio nel 2010 e dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Alessandro Artom” di Asti nel 2015 (entrambe legate alla disciplina del Krav Maga), quella dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Galileo Ferraris di Scampia (con un corso di difesa personale femminile).
ESPOSIZIONE SINTETICA DEGLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
AREA DELLE SCIENZE MOTORIE |
AREA GIURIDICA |
AREA TECNICA (KRAV MAGA) | |
OBIETTIVI | – Migliorare la coordinazione motoria generale
– Sviluppare agilità e riflessi -Proporre un percorso di benessere psico-fisico da assumere quale costume culturale permanente e come mezzo per lo sviluppo dell’intelligenza motoria. – Favorire lo sviluppo delle capacità di aggregazione e di socializzazione degli alunni, puntando sull’interazione collaborativa e sul confronto con i compagni oltre all’acquisizione di coerenti comportamenti ispirati alla sicurezza, al rispetto ed al fair play –sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’educazione fisica e allo sport.
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– sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità
-prevenzione del bullismo e della violenza di genere -potenziamento delle conoscenze in materia giuridica (con particolare riferimento al codice penale) -sviluppo di competenze in materia di cittadinanza attiva |
– Cercare superare la paura del contatto
– migliorare la condizione emotiva nell’affrontare situazioni di stress – migliorare le reazioni fisiche ed emotive in situazioni di pericolo – Conoscere semplici elementi di anatomia per individuare i vari punti vulnerabili e sensibili del corpo -Acquisizione delle tecniche di base di difesa personale, conoscenza dei principali mezzi di difesa (mano, ginocchio, gomito, piede) e delle posizioni da assumere, degli spostamenti, delle schivate e delle parate |