Bisogni Educativi Speciali
Il Vicepreside risponde ad alcuni quesiti sull’argomento.
- Quali alunni presentano Bisogni Educativi Speciali (BES)?
La scuola come comunità educante, è sempre più attenta a realizzare una realtà didattica inclusiva, nella quale si combatta ogni tipo di marginalità. Ogni alunno, durante il proprio percorso formativo potrebbe manifestare l’esigenza di una speciale attenzione educativa. Questa attenzione potrebbe essere transitoria o continuativa, legata a motivi fisici, fisiologici, psicologici o dovuta allo svantaggio sociale e culturale, ai disturbi specifici dell’apprendimento, alle difficoltà incontrate dagli alunni stranieri.
Per fare in modo che questo percorso di integrazione si realizzi è necessario definire le difficoltà individuali e agire adeguatamente per abbattere le barriere all’apprendimento. Il compito di analizzare queste particolari esigenze e di lavorare per assecondarle è affidato in primis agli insegnanti appartenenti a qualsiasi grado di istruzione essi appartengano.
- Come viene riconosciuto un Bisogno Educativo Speciale?
L’inclusione scolastica rappresenta un valore primario nell’ambito delle politiche scolastiche nazionali. Essa si ispira ai principi costituzionali di eguaglianza e pari dignità sociale di ogni cittadino, principi che si sono concretizzati nell’ applicazione delle norme previste dalla Legge n. 104, del 5 febbraio 1992, dalla Legge 8 ottobre 2010 n. 170 e, per quanto concerne gli alunni le cui condizioni non rientrano nelle previsione delle norme sopra citate, dalle indicazioni presenti nella Direttiva Ministeriale del 27.12.2012, “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Anche la Legge 13 luglio 2015, n. 107, individua espressamente fra gli obiettivi formativi prioritari del sistema d’istruzione il “potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati
Il MIUR nella Direttiva del 27/12 2012 ha stabilito che il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà sia oggetto di ostacolo in ambito educativo e partecipativo e che necessiti di una didattica flessibile, personalizzata e individualizzata. Inoltre sono state definite tre sotto-categorie di alunni con B.E.S. e precisamente: alunni con disabilità, per il cui riconoscimento è necessaria la presentazione della certificazione (Legge 104/92); alunni con disturbi evolutivi specifici, tra cui sono compresi i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), il cui riconoscimento è effettuato attraverso la diagnosi (Legge 170/2010); alunni con svantaggio sociale, culturale e linguistico.
- Quali sono le azioni e le strategie di intervento per i BES?
Nel caso in cui uno studente presenti una disabilità oppure un DSA è necessario che sia presentata alla scuola la certificazione e la diagnosi. In tutti gli altri casi è il Consiglio di Classe che propone e motiva, sulla base di considerazioni didattiche e pedagogiche, l’individuazione di bisogni educativi speciali. Comunque una volta individuati gli alunni con bisogni educati speciali è necessario elaborare un percorso individualizzato e personalizzato anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato che serva come strumento di lavoro in itinere per i docenti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. Gli alunni con bisogni educativi speciali possono avvalersi degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla Legge 170/2010. In quest’ottica l’Istituto Nobel è una scuola che “pensa” e che “progetta” tenendo conto al bisogno specifico di ogni alunni In questo quadro la personalizzazione degli apprendimenti e la valorizzazione diventano garanzia dell’effettività del diritto allo studio per tutti gli alunni